Dopo diverse settimane di lavoro, finalmente, possiamo annunciare il nostro terzo progetto.
“Tutti i baci che volevo darti” – QUI il link per sostenere la causa – è più di una canzone. In questo caso, la musica, è soltanto un tramite.
Toccare le corde più profonde dell’animo umano non è impresa da tutti e Antonello Carozza, in arte Icaro, c’è riuscito alla grande con le sue parole, con la sua musica.
Una canzone per svegliare le coscienze, per ricordarci di chi viene dimenticato, di chi vive una realtà analogica nell’era digitale e in periodi delicati come questo soffre maggiormente la solitudine.
“Immaginate di trovarvi da soli, in una notte qualunque, isolati dal mondo e lontani dall’affetto dei vostri cari…”
Noi l’abbiamo fatto, ascoltando in sottofondo la sua canzone. Senza vergognarci di quelle lacrime a cui difficilmente lasciamo respiro.
“Tutti i baci che volevo darti” dà il nome, oltre che alla canzone, all’iniziativa rivolta a raccogliere fondi da destinare all’acquisto di device tecnologici da donare agli anziani rinchiusi nelle RSA per consentirgli di videochiamare le proprie famiglie.
Sostenere il progetto è semplicissimo e lo si può fare in due modi:
E’ possibile dare un contributo all’iniziativa anche semplicemente aderendo alla nostra campagna social.
In che modo?
IL LINK per partecipare al progetto
Antonello Carozza, in arte Icaro, nasce a Campobasso nel 1985.
Dopo essersi laureato a pieni voti in pianoforte classico e jazz a Conservatorio L.Perosi ha intrapreso la sua carriera da musicista facendosi notare ad “Amici” per poi, nel 2006, approdare al 56° Festival di Sanremo, sezione giovani, con il brano “Capirò Crescerai”.
Segue la pubblicazione del suo primo album di inediti oltre a decine di collaborazioni illustri nel corso degli anni. L’ultima con “Il Volo” per il brano “Musica che resta”, 3° classificato all’ultimo Festival di Sanremo, di cui è co-autore.
Sotto contratto con la Atlantic Records di New York come Vocalist, è anche frontman dell’Orchestra Philarmonica di Stato Russa nella tournée “Golden” ed è stato corista di Ultimo nel tour “La Favola”.
L’entusiasmo con cui ha dato vita al progetto coinvolgendo lo staff di Equilibrium è stato a dir poco travolgente, almeno tanto quanto la sua musica:
“Qualche giorno fa ho sentito mia nonna, Lina, vedova, sola e chiusa in casa da una quarantina di giorni a Campobasso. – racconta Antonello – Mio padre e mio zio le hanno regalato uno di quei cellulari con i tasti grandi e i numeri di telefono preimpostanti, perchè nonna è analfabeta, non sa leggere. Lei sa che al numero uno c’è mio padre, al due lo zio, al tre mia cugina…
Mi ha ricordato di stare attento qui a Milano perché il virus fa tanti morti. E ha aggiunto che vorrebbe tanto uscire di casa ma che non può. Almeno però, c’è la televisione a farle compagnia. Le uniche visite che riceve sono quelle di mio padre e mia cugina che le portano la spesa o qualsiasi cosa di cui ha bisogno. Evitano di salire in casa e lasciano la spesa davanti al portoncino interno e la salutano dal vialetto mentre lei si affaccia sul balcone…
Quando con la Onlus Equilibrium abbiamo messo su il progetto io, sinceramente, non pensavo a mia nonna. Ma l’altro ieri ho capito che uno di quei tablet che intendiamo regalare ad anziani e famiglie che non possono permetterselo sarà il mio prossimo regalo. Perché non potrò starle vicino per il momento, ma sarebbe bellissimo e sono sicuro la renderebbe molto felice fare una videochiamata.
Accadeva già prima della pandemia di Covid: ci videochiamavamo quando mio padre e mio fratello andavano a trovarla e io la guardavo sempre negli occhi. Come vorrei fare adesso.“
Per qualsiasi tua esigenza, dubbio o chiarimento, il nostro team è a tua completa disposizione.
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